Pfas, M5S-AVS Senato: stretta veneta per attuazione direttiva Ue su acqua

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Ieri in commissione Sanità, era in discussione lo schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva (Ue) 2020/2184 relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. Ed è qui che la senatrice vicentina del M5s, Barbara Guidolin ha tirato in ballo la regione dove il tema Pfas è sentitissimo, il Veneto. Il verbale della seduta di commissione, visionato dalla ‘Dire’, evidenzia infatti come Guidolin faccia osservare che le tabelle dello schema di decreto legislativo “prevedono limiti alla presenza di sostanze inquinanti meno stringenti di quelli disposti dalla regione Veneto”. Per cui il M5s “valuterebbe negativamente una proposta di parere priva di richiami all’esigenza di un adeguamento conseguente dello schema di decreto legislativo”. Anche il senatore Tino Magni (Alleanza Verdi-Sinistra) ha sottolineato “l’adeguatezza dei limiti previsti dalla disciplina della Regione Veneto, come emerso dalle audizioni, considerato l’obiettivo tendenziale della fissazione di livelli limite pari a zero”. E dunque è “fondamentale prevedere il massimo impegno nei confronti del monitoraggio sulla presenza e sugli effetti dei Pfas”.

Al che il relatore Ignazio Zullo (Fdi) ha chiarito che il provvedimento in esame “è conseguente alla stringente disciplina posta dalla direttiva europea” e l’articolo 24 indica “disposizioni adeguate alla necessità di monitoraggio richiamata dal senatore Magni, per cui inserire ulteriori disposizioni in materia sarebbe ridondante e contrario al bisogno di semplificazione normativa”. E quindi ha presentato uno schema di parere favorevole con osservazioni, poi approvato, “redatto anche tenendo conto delle osservazioni contenute nel parere della Conferenza Stato-regioni”. Il M5s però ha tenuto il punto.

Orfeo Mazzella (M5s) ha osservato che, relativamente ai valori limite, manca il “miglioramento rispetto alla disciplina della regione Veneto” e in generale si licenzia un atto “non adeguato rispetto al principio di precauzione”. Di qui l’orientamento contrario del M5s allo schema di parere del relatore con controproposta di uno alternativo. Ma alla fine lo schema di parere di Zullo è stato approvato a maggioranza.

Nella prima parte della giornata, al mattino e sempre in commissione, Mazzella, facendo riferimento alle audizioni informali del giorno prima e “richiamando in particolare i rischi degli inquinanti nella fase evolutiva, nonchè delle sinergie tra diverse sostanze e del bioaccumulo”, e a fronte “dell’accertata presenza di sostanze nuove”, aveva richiamato di “attenersi al principio di precauzione, specialmente riguardo la tutela della salute delle generazioni future, per cui appare ideale porre il limite zero per gli inquinanti o in alternativa la fissazione del limite più basso possibile. La tecnologia può peraltro contribuire alla soluzione della questione della reperibilità di quantità sufficienti di acqua di buona qualità”. Tra gli interventi nella seduta mattutina, anche quello della senatrice Ylenia Zambito (Pd): ha rilevato, si legge nel verbale della commissione, “che lo schema di decreto legislativo in esame è coerente con la direttiva oggetto di recepimento” e sui parametri, “quelli indicati nel provvedimento sono in linea con la letteratura scientifica, come rilevato dagli esperti del Cnr” per cui appare “incongruo apportare modifiche che risulterebbero prive di base scientifica”. Inoltre, è “da considerare valido e adeguato alla tutela della salute il ricorso a valori limite complessivi per sostanze anche diverse, idoneo a garantire la qualità delle acque anche rispetto all’individuazione di nuove molecole”.

Fonte: Agenzia Dire