Giorgia Meloni sta continuando a giocare con la salute dei cittadini, smantellando il nostro sistema sanitario nazionale. Stavolta tocca alla sanità territoriale: come denunziato in queste ore dal Fatto Quotidiano, il Governo ha tagliato le risorse destinate alla sanità di prossimità per ben 1,2 miliardi (promessi alle Regioni), destinandoli altrove.
Pertanto, dato che a causa dell’inerzia del Governo quasi tutte le Regioni non sono riuscite ad attivare nemmeno una casa o un’ospedale di comunità, né hanno dato il via all’attività delle centrali operative, stanno valutando il ricorso alla Corte Costituzionale contro l’ennesima sforbiciata che di fatto sta facendo in mille pezzi il decreto ministeriale 77 del 2022 che avrebbe dovuto riformare la medicina territoriale.
Fa specie che solo la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto abbiano già compiuto passi in avanti, la chiara dimostrazione che l’autonomia differenziata acuirà ulteriormente la sperequazione sanitaria nazionale. È inaccettabile che, in un momento in cui la sanità pubblica rappresenta una priorità assoluta, il governo continui a tagliare risorse vitali. Questo non solo mette in pericolo la realizzazione di importanti infrastrutture sanitarie, ma compromette anche il benessere e la sicurezza dei cittadini.